Otturazioni in amalgama
OTTURAZIONI IN AMALGAMA E RISCHI PER LA SALUTE. SCOPRI LA NUOVA NORMATIVA 2019
Lo scorso 1 luglio 2018, è entrato in vigore un divieto relativo alle otturazioni in amalgama imposto dall’Unione Europea, che si inserisce nella sfera di attuazione degli obiettivi della Convenzione di Minamata per la riduzione dell’uso e del rilascio di mercurio nell’ambiente.
A partire dal 1° gennaio 2019, inoltre, i dentisti dovranno dotarsi di separatore per il mercurio.
Per effetto della normativa comunitaria, a partire luglio scorso, i dentisti non possono usare l’amalgama su bambini e donne incinte, eccetto casi eccezionali. Il motivo risiede nei rischi e nelle controindicazioni legate alle otturazioni in amalgama. Proviamo a capire bene di cosa si tratta e quali i sono i rischi per la salute di adulti e bambini, alla luce del nuovo Regolamento dell’Unione Europea UE 2017/852.
I RISCHI DELLE OTTURAZIONI IN AMALGAMA
Benché non esista ancora un’alternativa terapeutica, da molti anni si discute circa le controindicazioni e i rischi per la salute delle otturazioni in amalgama. Uno studio pubblicato nel 2016 su un campione di 14.703 soggetti ha esaminato l’associazione tra numero di otturazioni in amalgama e concentrazione totale di mercurio nel sangue, focalizzandosi in particolare sulla concentrazione di metilmercurio (MeHg) la forma più pericolosa per l’organismo.
Il risultato di questo studio ha confermato una tesi da tempo accreditata dagli esperti, ossia che la concentrazione di mercurio nel sangue aumenta in maniera proporzionale rispetto al numero di otturazioni, in particolar modo da 8 otturazioni in su. Che gli effetti del mercurio sull’organismo non fossero da sottovalutare era già chiaro da anni.
I rischi del rilascio di mercurio dall’amalgama dentale sono legati alle possibili reazioni all’accumulo di questo metallo nell’organismo, con soglie di tollerabilità e suscettibilità diverse da individuo a individuo. Di fatto, non esistono ancora prove sufficienti a stabilire un’associazione tra esposizione al mercurio e effetti negativi sulla salute, così come non sono ben chiare e definite queste soglie di tollerabilità per l’organismo.
Ciò non toglie che il mercurio delle otturazioni in amalgama è pericoloso soprattutto per alcune categorie di individui sensibili quali bambini e donne in gravidanza. A questo si aggiungono i rischi per l’ambiente di lavoro sanitario odontoiatrico per il personale che ne fa uso.
LA NUOVA NORMATIVA SULLE OTTURAZIONI IN AMALGAMA
Per effetto delle disposizioni previste dall’art. 10 del Regolamento UE 2017/852, anche l’Italia dovrà adeguarsi alla normativa europea in materia, con l’introduzione di alcune novità che saranno obbligatorie per gli studi dentistici a partire dal 1° gennaio 2018. Secondo le disposizioni del Ministero dell’Ambiente, l’uso del mercurio delle otturazioni in amalgama sarà consentito solo in forma incapsulata pre-dosata, per evitarne dispersione.
A questo si aggiunge il divieto di usare otturazioni in amalgama per bambini al di sotto dei 15 anni e per pazienti in stato di gravidanza o allattamento, salvo casi eccezionali. Dunque la nuova normativa impone lo stop all’utilizzo di mercurio libero per le otturazioni dentali (come invece avviene da secoli) e prevede anche appositi sistemi di smaltimento, per evitare contaminazioni per l’ambiente e rischi dovuti all’esposizione al mercurio per il personale odontoiatrico.
Nelle Raccomandazioni cliniche in Odontostomatologia del Ministero della Salute, infatti, viene detto: “Nei settori posteriori, l’amalgama continua ad essere un materiale affidabile e sicuro, anche se è buona norma evitarne l’uso nelle donne in gravidanza e negli individui in età evolutiva.” In effetti l’amalgama oggi è sempre meno utilizzato dai dentisti: quasi la totalità dei restauri dentali avviene utilizzando resine composite, dello stesso colore del dente naturale, con una resa estetica davvero impressionante.
Dunque, la vera innovazione apportata dalla normativa riguarda il corretto stoccaggio dei rifiuti contenenti mercurio. Le otturazioni in amalgama, una volta aspirate e rimosse, finiscono nelle acque fognarie. Per effetto del nuovo Regolamento, i dentisti italiani dovranno gestire e raccogliere questi rifiuti secondo le indicazioni e con modalità precise.
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