Rigenerazione ossea guidata (GBR)
La rigenerazione ossea è un trattamento di chirurgia orale, che consiste in un intervento propedeutico all’installazione degli impianti dentali. Diviene necessario quando si devono rinforzare le pareti delle ossa per inserire i perni in titanio, che sono appunto le radici delle protesi fisse. Se infatti manca l’osso oppure è eccessivamente ridotto può essere necessario ricostruirlo per posizionare gli impianti. La moderna odontoiatria ci ha permesso di raggiungere dei risultati di notevole successo anche con i casi più complessi.
L’Ambulatorio Righi esegue quotidianamente interventi di rigenerazione ossea, uno dei vari interventi di chirurgia orale da noi effettuati. Scopriamo quindi di cosa si tratta, quando è necessario e come si realizza.
Cos’è la rigenerazione ossea e a cosa serve
La rigenerazione ossea è una procedura tramite la quale si procede a rigenerare l’osso mancante o eccessivamente ridotto, per procedere all’installazione degli impianti dentali. Questi ultimi sono necessari se si devono soppiantare dei denti mancanti, a causa di varie problematiche (parodontite o detta anche piorrea, cisti, carie destruenti, neoplasie ecc.). La ricostruzione può essere necessaria anche nel caso in cui l’osso viene danneggiato durante l’operazione di rimozione di un vecchio impianto.
Grazie alle moderne strumentazioni siamo quindi in grado di analizzare in maniera esatta la situazione di partenza del paziente, e di attuare un intervento il più possibile efficace.
Nel momento in cui il paziente perde uno o più denti deve cercare di rivolgersi quanto prima all’odontoiatra. Di fronte ad un caso simile, noi specialisti effettuiamo prima di tutto una valutazione della struttura ossea del paziente. Tra gli aspetti ai quali prestiamo attenzione in maniera particolare vi è la condizione dell’osso, per capire se dobbiamo o meno ricorrere alla rigenerazione ossea.
La rigenerazione o innesto dell’osso può essere di 3 tipi:
- Autologo, quando il tessuto osseo è prelevato dalla regione intraorale, oppure da areee extra orali del paziente.
- Eterologo, se il tessuto osseo è di natura animale (in genere bovino), privato della parte organica.
- Omologo se proviene da banche ed è di natura umana. L’innesto omologo può essere anche ricostruito in laboratorio in un materiale biocompatibile.
Grazie ai progressi della moderna odontoiatria sono stati approntati dei nuovi metodi di rigenerazione tramite osso di tipo autologo. Uno di questi prevede l’attivazione delle piastrine per stimolare lo sviluppo dell’osso. Occorre però tenere presente che questa metodologia richiede di dover effettuare un ulteriore intervento chirurgico per prelevare il tessuto osseo dal paziente stesso.
La possibilità di installare degli impianti laddove non vi sarebbero le condizioni rappresenta un’importante frontiera per fare in modo che il paziente possa tornare a sorridere tranquillamente. La cura dei denti è di fondamentale importanza non solo sotto il profilo estetico, ma anche funzionale. Avere una dentatura sana significa poter masticare, parlare e respirare senza alcuna difficoltà.
Come si effettua l’intervento di rigenerazione ossea
Nel momento in cui un paziente decide di intraprendere un percorso terapeutico per l’installazione di un impianto, questo percorso prevede diverse le fasi. Innanzitutto, la prima cosa che cerchiamo di capire è la situazione di partenza dell’arcata dentaria tramite la radiografia e la Tac. Questi 2 esami ci consentono di valutare la carenza di osso, e se sia necessario effettuare un intervento di rigenerazione ossea.
Se decidiamo quindi insieme al paziente che sia necessario questo intervento chirurgico, durante la seduta ci avvaliamo dell’anestesia locale. Nella fase successiva è possibile che si manifestino dolori e fastidi alla bocca. Per ovviare a ciò, in genere, consigliamo di effettuare degli impacchi freddi e di assumere degli antidolorifici.
Vi sono diverse tecniche di rigenerazione ossea, in base al caso da trattare:
- Rialzo del seno mascellare, per aumentare l’altezza dell’osso nei molari e premolari dell’arcata superiore.
- Split crest, quando si aumenta l’osso mascellare eccessivamente assottigliato.
- Ricostruzione della cresta ossea, quando l’osso residuo è così assottigliato da non consentire il posizionamento degli impianti.
I tempi di guarigione variano a seconda della salute generale del paziente. Solitamente sono necessari circa 6 mesi prima che l’osso si rigeneri. Durante questa fase bisogna osservare alcune regole per facilitare la guarigione della ferita. Specialmente i primi giorni sono sconsigliati bevande alcoliche, caffè e fumo di sigarette per favorire la cicatrizzazione della ferita. Si consiglia inoltre una dieta semi-liquida per qualche giorno.
Si tratta di un trattamento delicato e importante per cui è davvero fondamentale assumere dei comportamenti adeguati. Altrettanto cruciale è la cura dell’igiene orale quotidiana da effettuare con uno spazzolino dalle setole morbide, e facendo attenzione a non passarlo sulla ferita.
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